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Tutto quello che trovate scritto sul blog é il frutto dei miei circa 10 anni di studi riguardo l`ufologia.Quindi é una TEORIA come lo sono tante altre, io non sono un esprto, ne tantomeno un mago! Sono solo una semplice persona che appassionata di ufologia ha voluto scrivere la sua.




sabato 19 gennaio 2008

Gli alieni di Roswell un mistero da 60 anni





Nel luglio 1947 l'incidente ufologico più famoso

L’8 luglio del 1947, il «Roswell Daily Record» vendette molte più copie del solito. Il grande titolo che aveva in prima pagina era l’ideale per attrarre l’attenzione anche dei lettori più distratti: «RAAF cattura un disco volante in un ranch della regione di Roswell». RAAF era la sigla del Roswell Army Air Field, al tempo una delle più grandi basi aeree degli Stati Uniti: la notizia non era stata infatti inventata in uno di quei giorni in cui le telescriventi non ne battevano nemmeno una, ma veniva da un comunicato della stessa Air Force americana. Lo pubblicò anche il «Sacramento Bee», sotto al titolo «L’esercito rivela che possiede un disco volante trovato in un ranch del New Mexico». Ci vollero poche ore, o forse pochi minuti, prima che i telefoni cominciassero a squillare da Washington, soprattutto sulla scrivania dell’incauto autore del comunicato. Venne convocata una conferenza stampa, nella quale l’Air Force precisò che qualcosa era precipitato, ma si trattava di un pallone sonda sperimentale e segreto, non certo di un Ufo. Era corretta la prima versione o la seconda? Sessant’anni dopo ancora se ne discute, senza arrivare ad una conclusione.

Era stato un cow-boy, William «Mac» Brazel, a notare strani pezzi di metallo per terra nel ranch dei Foster dove lavorava, a 70 miglia da Roswell. La sera prima aveva sentito una tremenda esplosione, ma la fattoria non aveva telefono e ci vollero giorni prima che Brazel informasse lo sceriffo George Wilcox. Da settimane la gente diceva di vedere strani dischi in cielo, e forse «Mac» ne aveva trovato uno. Wilcox andò sul campo dei detriti, ne raccolse alcuni e li portò da chi di quelle cose se ne intendeva: gli ufficiali del RAAF. L’Air Force intervenne subito e circondò la zona. La seconda versione dei militari, ampiamente riportata dai giornali, mise a tacere le speculazioni e di Roswell non si parlò più, almeno per un po’.

Nel 1978 un fisico nucleare, Stanton Friedman, intervistò l’ex maggiore Jesse Marcel, che nel 1947 era a capo dell’intelligence del RAAF. Il suo racconto tolse il caso Roswell dal dimenticatoio nel quale era finito e lo elevò al rango del più famoso incidente ufologico della storia, almeno per chi ci crede. Il maggiore Marcel, ormai in pensione, raccontò che la storia del pallone sonda era una manovra di copertura. Lui i detriti li aveva visti e toccati, anzi li aveva trasportati alla base di Fort Worth, in Texas. «Non erano cose di questo mondo», disse a Friedman. C’erano fogli di metallo leggeri e flessibili come carta, altre parti metalliche avevano le proprietà di un tessuto. Erano resistentissime, non bruciavano e contenevano simboli simili a geroglifici. Ma se i rottami appartenevano a una cosa dell’altro mondo, dov’erano finiti quelli che l’avevano pilotata fino alla fattoria dei Foster?

La risposta la trovò per primo Charles Berlitz, un autore a suo agio con ufo, civiltà perdute e triangoli delle Bermude, nel libro del 1980 «L’incidente di Roswell». Berlitz e i suoi collaboratori parlarono con molti testimoni ancora in vita e con i parenti di quelli nel frattempo deceduti. Uno di questi, Barney Barnett, era un archeologo che si trovava per lavoro con alcuni colleghi nelle vicinanze del disastro: prima di essere allontanati in fretta dai militari, avevano visto portare via dei corpi «alieni». L’esistenza di questi corpi venne confermata da decine di altri testimoni, fra i quali alcuni militari che ne indicarono anche la destinazione finale: la base di Edwards. Ovviamente, mancavano le prove. Ma se esseri alieni erano davvero giunti sulla Terra, c’erano sicuramente, custoditi da qualche parte, le foto e i filmati girati dai militari. Ray Santilli, un musicista e produttore video inglese, ne ricevette per posta uno nel 1990: era nientemeno che quello dell’autopsia di un alieno. Il filmato in bianco e nero fu proiettato al Museum of London e in altri 30 paesi, ed è ancora visibile online su YouTube. Il filmato originale mostrava anche alcuni pezzi dei detriti, con tanto di geroglifici e strani pannelli di comando. La prova che mancava?

L’Air Force sicuramente prese sul serio il clamore sollevato dal filmato di Santilli, lo definì un falso, e - a decine di anni di distanza - ammise che qualcosa che sembrava un corpo era stato effettivamente portato via da Roswell nel 1947: si trattava di manichini, usati per l’esperimento con il pallone sonda. Tutti gli annunci che riguardano l’incidente sono sempre stati seguiti da una puntuale smentita, e il film dell’autopsia non poteva fare eccezione. Il 4 aprile del 2006, in una intervista televisiva su Sky, Santilli ammise di avere falsificato il filmato, ma lo fece in un modo del tutto strano. Raccontò di avere ricevuto il film, di averlo visto ma di averlo irrimediabilmente rovinato per incuria. Decise allora di rigirarlo con alcuni amici, utilizzando un manichino, sulla base di quello che ricordava e conservando solo alcuni frammenti del filmato originale che si erano salvati. Una smentita a metà, che non ha convinto gli ufologi, tutti sicuri che le fasi dell’autopsia, per come si vedono nel film, non possono essere state eseguite che da medici esperti.

Se ne verrà mai a capo? John Podesta, ex assistente di Bill Clinton e ora di sua moglie, interrogato sugli Ufo ha invitato la Casa Bianca a rendere accessibili i documenti più vecchi di 25 anni «e a fornire agli scienziati i dati necessari a comprendere la reale natura di questi fenomeni». Bill non lo ha ascoltato. Lo farà Hillary?

4 commenti:

Anonimo ha detto...

difficile credere ,sembrano barzellette, nella fisica classica la velocita della luce e insuperabile, e andare a quella velocita tutto diventa energia,arrivare da pianeti che distano 25 o 50 o 100 anni luce non e una cosa di poco conto. potrebbero essere sonde, spedite tanti anni fa, con tecnologie avanzatissime?oppure esserei inteligenti evolutisul nostro pianeta non di carne e ossa, ma con un inteligenza ad impulsi eletrici ,capaci di traslare la materia. daltronde, la meccanica quantistica ancora adesso e un mistero, per chi la studia? a me non risulta che ci sia una comprensione chiara della macro e micro meccanica..

Anonimo ha detto...

potrebbero venire da universi paralleli, e usare materiali a noi sconosciuti ,curvare lo spazio tempo ???????? in teoria si potrebe fare ,ma in realta ,ce ne di strada ,ma quanta strada......

Anonimo ha detto...

il caso roswell, solite buffonate degli americani,per plublicizzare qualcosa hanno imparato bene come fare,per poi guadagnare sulle persone appassionate di ufologia.

Anonimo ha detto...

credo k se davvero ci fossero ed esistessero gli ufo... be sarei il fatto più importante k potrebbe mai succedere..per il resto non mi esprimo xk nn sono esperto..