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Tutto quello che trovate scritto sul blog é il frutto dei miei circa 10 anni di studi riguardo l`ufologia.Quindi é una TEORIA come lo sono tante altre, io non sono un esprto, ne tantomeno un mago! Sono solo una semplice persona che appassionata di ufologia ha voluto scrivere la sua.




martedì 23 ottobre 2007

Cerchi di fuoco, sfere fumanti, globi luminosi

Nell'anno 1383, in un giorni di maggio, uno strano oggetto apparve sopra Porta Romana. E nel 1402 fu la volta di un'eccezionale cometa


«Madonna e San Giovannino», attribuita al Lippi






1383. Ben strano spettacolo si parò agli occhi dei milanesi che in un afoso giorno di maggio passeggiavano per Porta Romana. Verso sera sopra la rocca della suddetta porta fece la sua comparsa in cielo un cerchio di fuoco. La misterioso apparizione sostò immota per circa un’ora e mezza per poi scomparire. Di che cosa si trattava? Difficile rispondere, anche se le cronache medievali sono ricche di avvistamenti di questo genere. Per esempio nella Historia Ecclesiastica Gentis del venerabile Beda si racconta che nel 664 una luce discendente dal cielo investì delle monache in preghiera in un convento vicino al Tamigi. Analoghe testimonianze si trovano nella Historia Francorum, dove si parla di un globo luminoso avvistato nel 583, e nella Flores Histoeriarum in cui si racconta di globi volteggianti intorno al sole nell’anno 796. Anche Carlo Magno, come racconta il suo biografo Eginardo, vide uno di questi strabilianti oggetti.




Particolare del quadro in cui si vede l’oggetto di forma discoidale









STELLE CADENTI - Il globo che discendeva lungo la via di Aquisgrana era tanto luminoso che il cavallo di Carlo si imbizzarrì e sbalzò a terra il sovrano che rimase ferito. Il primo gennaio 1254 furono le monache dell’abbazia di Soun Alban ad essere terrorizzate dalle evoluzioni di una gigantesca sfera fumante che fece la sua apparizione accompagnata da un diluvio di stelle cadenti. Anche Benvenuto Cellini, nella sua autobiografia, racconta di uno di questo misteriosi incontri: «Arrivati che fummo in un certo punto di rialto, era già di fatto notte, e guardammo verso Firenze, tutti e due d’accordo muovemmo gran voce di meraviglia dicendo: O Dio del cielo, che gran cosa è quella che si vede sopra Firenze? Questo si era come un gran trave di foco, il quale scintillava e rendeva un grandissimo splendore». Lo stesso Cristoforo Colombo, nel suo giornale di bordo compilato durante il viaggio che lo portò alla sua scoperta più famosa, annotò di una strano incontro con «una meravigliosa striscia di fuoco a 4 o 5 leghe dai navigli» che scendeva dal cielo.




«La Trinità» di Bonaventura Salimbeni conservata a Montalcino







COME LO SPUTNIK - Bizzarre apparizioni nei cieli dovevano essere quasi all’ordine del giorno se tanti pittori nei loro quadri inserirono questi bizzarri motivi. In un arazzo, che è conservato nella basilica di Notre Dame di Beaume, un ufo, fatto come un disco schiacciato nero, vola in cielo alle spalle di tre nobildonne. Nella Bibbia Urbinate, conservata in Vaticano, a fare la sua comparsa in cielo alle spalle di San Geremia in contemplazione c’è invece un oggetto infuocato. Ancora più sconcertante un dipinto di Bonaventura Salimbeni del 1602, conservato a Montalcino. Nel dipinto Padre, Figlio e Spirito Santo circondano una misteriosa sfera di metallo munita di due antenne e un oblò. L’oggetto assomiglia in maniera inquietante allo Sputnik sovietico, messo in orbita nel 1957. A Palazzo Vecchio, a Firenze, è conservata invece una Madonna e San Giovannino attribuita a Filippo Lippi. Alle spalle della sacra scena si staglia chiaro nel cielo un oggetto di forma discoidale, color metallo dotato di cupola. Dall’oggetto partono raggi dorati. Ma gli esempi potrebbero continuare a lungo con i quadri di Paolo Uccello, Piero della Francesca o Masolino da Panicale.





Lo Sputnik sovietico










LA PESTE E LA COMETA - Cosa fosse quel globo di fuoco che comparve nel cielo di Milano è impossibile dirlo ma qualche dubbio sorge spontaneo. Il 1383 non fu l’unico anno in cui i milanesi alzando gli occhi al cielo rimasero a bocca aperta. L’11 febbraio del 1402 i cieli di Milano furono rischiarati da una cometa di eccezionale luminosità. Le cometa da sempre sono considerati segni di sventura e anche quella del 1402 non fece differenza. In quei giorni mentre il corpo celeste solcava placido la volta di Milano la peste al suolo dilagava con sempre più violenza, fino a portare a morte anche il signore della città Gian Galeazzo Visconti. Ma non è tutto: nel 1848 i cieli di Milano si squarciarono di luci multicolori. Il 23 febbraio un’aurora boreale fuori latitudine comparve in città. Anche in questo caso fu indicato come presagio di sventura, ancora una volta per chi stava al governo, gli austriaci. E infatti da lì a poco incominciarono le Cinque Giornate.



Fonte: www.corriere.it

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